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ANDREA BIZZOTTO
Andrea Bizzotto - Vive dal 1971 a Bassano del Grappa, dove lavora come grafico, arredatore e designer. Il suo percorso artistico si divide in due itinerari principali, il primo si snoda attraverso i corpi, il loro studio, lavorare sulla figura significa innanzitutto tentare di conoscere la persona che ritrae, studiarne il carattere, la personalità, i favori e i timori attraverso le linee, i pieni ed i vuoti delle sue forme, lungo itinerari già scritti dal trascorrere del tempo; il secondo itinerario si svolge attraverso lo studio della materia e dei colori, il cercare ogni giorno un colore, la sua densità, la viscosità, la durezza, capire come usarlo, come reagisce con la tela e con gli altri pigmenti, capire il significato degli accostamenti, buttare via e rifare, ricordare le sensazioni e metterle da parte. I ritratti, perché tutti i suoi lavori sono ritratti, sono solo incidenti avvenuti lungo questo percorso.

ELISABETTA LAI
Elisabetta Lai è una ceramista che vive e lavora in Sardegna. Ha sempre evidenziato una passione speciale per l’argilla, materiale povero e ricco nello stesso tempo, da cui fa nascere molteplici oggetti e forme. Ama personalizzare ambienti di vario genere, ma ciò che le dà più soddisfazione è creare pannelli, quadri, mattonelle e lavorare su grandi superfici.
I suoi lavori, modellati e decorati interamente a mano, sono il frutto di una ricerca che ha le radici nei segni e nei colori della sua Terra, ma che rimanda ad un’atmosfera più ampia. I suoi manufatti rappresentano un mondo fantastico in cui ogni elemento è in equilibrio e in armonia.
Il punto di partenza è l’argilla che viene stesa, incisa, tagliata, segnata, colorata per ricavare tanti piccoli pezzi. Ciascuno è unico, come avesse in sé un proprio patrimonio genetico che ne fa un essere compiuto, armonico. Pochi segni ma che in una infinità di combinazioni rendono ogni pezzo originale. Tanti pezzi unici andranno a comporre l’opera finale, una forma complessa e articolata dove ogni piccola parte si fonde con tutte le altre.
Elisabetta Lai si ispira alle opere di molti artisti, ma rilegge, reinterpreta, fa suo tutto ciò che colpisce la sua immaginazione. Il suo è un linguaggio semplice e complesso nello stesso tempo, dove forme e colori si intrecciano in un meraviglioso equilibrio.
Non considera l’arte fine a se stessa, ma come un mezzo per esprimere un’idea, per interpretare il mondo, per rappresentarne uno suo, gioioso, armonico, fantastico, dove non esistono contrasti o conflitti.
Elisabetta nel 2022 ha realizzato al Miramare la sua opera d'arte intitolata "il risveglio infestante"
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Elisabetta Lai is a ceramist who lives and works in Sardinia. He has always shown a special passion for clay, a poor and rich material at the same time, which gives rise to many objects and shapes. She loves to customize various kinds of environments, but what gives her the most satisfaction is creating panels, paintings, tiles and working on large surfaces.
His works, modeled and decorated entirely by hand, are the result of a research that has its roots in the signs and colors of his land, but which refers to a wider atmosphere. His artifacts represent a fantasy world in which each element is in balance and harmony.
The starting point is the clay that is spread, engraved, cut, marked, colored to obtain many small pieces. Each is unique, as if it had its own genetic heritage that makes it a complete, harmonious being. Few signs but that in an infinite number of combinations make each piece original. Many unique pieces will make up the final work, a complex and articulated form where every little part blends with all the others.
Elisabetta Lai is inspired by the works of many artists, but she reinterprets, reinterprets, makes everything that strikes her imagination her own. His is a simple and complex language at the same time, where shapes and colors intertwine in a wonderful balance.
It does not consider art as an end in itself, but as a means to express an idea, to interpret the world, to represent one of its own, joyful, harmonious, fantastic, where there are no contrasts or conflicts.
Elisabetta in 2022 created her work of art entitled "the weed awakening" at the Miramare
I suoi lavori, modellati e decorati interamente a mano, sono il frutto di una ricerca che ha le radici nei segni e nei colori della sua Terra, ma che rimanda ad un’atmosfera più ampia. I suoi manufatti rappresentano un mondo fantastico in cui ogni elemento è in equilibrio e in armonia.
Il punto di partenza è l’argilla che viene stesa, incisa, tagliata, segnata, colorata per ricavare tanti piccoli pezzi. Ciascuno è unico, come avesse in sé un proprio patrimonio genetico che ne fa un essere compiuto, armonico. Pochi segni ma che in una infinità di combinazioni rendono ogni pezzo originale. Tanti pezzi unici andranno a comporre l’opera finale, una forma complessa e articolata dove ogni piccola parte si fonde con tutte le altre.
Elisabetta Lai si ispira alle opere di molti artisti, ma rilegge, reinterpreta, fa suo tutto ciò che colpisce la sua immaginazione. Il suo è un linguaggio semplice e complesso nello stesso tempo, dove forme e colori si intrecciano in un meraviglioso equilibrio.
Non considera l’arte fine a se stessa, ma come un mezzo per esprimere un’idea, per interpretare il mondo, per rappresentarne uno suo, gioioso, armonico, fantastico, dove non esistono contrasti o conflitti.
Elisabetta nel 2022 ha realizzato al Miramare la sua opera d'arte intitolata "il risveglio infestante"
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Elisabetta Lai is a ceramist who lives and works in Sardinia. He has always shown a special passion for clay, a poor and rich material at the same time, which gives rise to many objects and shapes. She loves to customize various kinds of environments, but what gives her the most satisfaction is creating panels, paintings, tiles and working on large surfaces.
His works, modeled and decorated entirely by hand, are the result of a research that has its roots in the signs and colors of his land, but which refers to a wider atmosphere. His artifacts represent a fantasy world in which each element is in balance and harmony.
The starting point is the clay that is spread, engraved, cut, marked, colored to obtain many small pieces. Each is unique, as if it had its own genetic heritage that makes it a complete, harmonious being. Few signs but that in an infinite number of combinations make each piece original. Many unique pieces will make up the final work, a complex and articulated form where every little part blends with all the others.
Elisabetta Lai is inspired by the works of many artists, but she reinterprets, reinterprets, makes everything that strikes her imagination her own. His is a simple and complex language at the same time, where shapes and colors intertwine in a wonderful balance.
It does not consider art as an end in itself, but as a means to express an idea, to interpret the world, to represent one of its own, joyful, harmonious, fantastic, where there are no contrasts or conflicts.
Elisabetta in 2022 created her work of art entitled "the weed awakening" at the Miramare

MATTEO AMBU
Matteo Ambu nasce a Monserrato nel 1976.
Dopo aver conseguito il diploma presso il liceo artistico a Cagliari, si dedica completamente alla sua passione, quelle delle arti pittoriche e del riciclo.
Avverte l’estetica degli oggetti, artista che raccoglie ogni cianfrusaglia la gente butti via e osserva con attenzione, come un compositore, quali accordi si possono trovare tra un pettine sdentato e una bambola mozza. Stabilisce una relazione tra pupazzetti, ruote dentate, specchi da borsetta, molle, viti e bottoni: l’infinitesimo ciarpame sempre ad un passo dal cassonetto. Raccoglie tutto ciò che è spaiato, inutile, abbandonato. Nel novero dei reperti rianimati da Matteo Ambu non manca alcuna creatura industriale. Plastica o metallo, per il corpo di sculture che sono assemblaggi ma trovano compattezza e coesione sotto le tinte che coprono e ottundono ogni interstizio.
Succede che nell’assunzione a materiale d’arte, gli oggetti cambiano di stato. Nella sapienza dell’autore nel saper calibrare spazio e pieno, trovino un’esatta collocazione. Matteo Ambu non modifica ciò che gli capita in mano. Forchette, bulloni, cerniere lampo, accendini scarichi mantengono la loro identità. Stretti assieme ai loro fratelli, assumono aspetto fantascientifico ma in fondo, a guardarli bene, rimangono elementi concreti e riconoscibili.
Matteo Ambu nel 2011 ha realizzato al miramare la propria opera permanente intitolata "the green side of the hotel"
Dopo aver conseguito il diploma presso il liceo artistico a Cagliari, si dedica completamente alla sua passione, quelle delle arti pittoriche e del riciclo.
Avverte l’estetica degli oggetti, artista che raccoglie ogni cianfrusaglia la gente butti via e osserva con attenzione, come un compositore, quali accordi si possono trovare tra un pettine sdentato e una bambola mozza. Stabilisce una relazione tra pupazzetti, ruote dentate, specchi da borsetta, molle, viti e bottoni: l’infinitesimo ciarpame sempre ad un passo dal cassonetto. Raccoglie tutto ciò che è spaiato, inutile, abbandonato. Nel novero dei reperti rianimati da Matteo Ambu non manca alcuna creatura industriale. Plastica o metallo, per il corpo di sculture che sono assemblaggi ma trovano compattezza e coesione sotto le tinte che coprono e ottundono ogni interstizio.
Succede che nell’assunzione a materiale d’arte, gli oggetti cambiano di stato. Nella sapienza dell’autore nel saper calibrare spazio e pieno, trovino un’esatta collocazione. Matteo Ambu non modifica ciò che gli capita in mano. Forchette, bulloni, cerniere lampo, accendini scarichi mantengono la loro identità. Stretti assieme ai loro fratelli, assumono aspetto fantascientifico ma in fondo, a guardarli bene, rimangono elementi concreti e riconoscibili.
Matteo Ambu nel 2011 ha realizzato al miramare la propria opera permanente intitolata "the green side of the hotel"

ANTONINO SODDU PIRELLAS
Antonino Soddu Pirellas nasce a Fonni il 28 maggio 1964. Si diploma al Liceo Classico di Nuoro, ha studiato incisione xilografica e pittura (Remo Branca).
Si laurea in Agraria a Sassari e in Biotecnologie Vegetali a Pisa. Studia illustrazione all'Istituto Europeo di Design di Cagliari e graffitismo a New York.
Dalla pittura di paesaggio e incisione xilografica della sua formazione iniziale (1982-1987), è passato a esplorare in modo analitico il disegno espressionistico, ponendo al centro dell'attenzione l'uomo contemporaneo con ironia a tratti graffiante, più spesso giocosa, per un'arte di impegno ambientale e di temi ispirati alle culture locali compresse da una globalizzazione consumistica. Dal 2002 alterna l'impegno in difesa dell'ambiente con la ricerca nei campi della Land Art. Sua, e con collaborazioni multidisciplinari, la realizzazione di una Pavoncella di Sardegna, intervento di Land Art nella piana del Campidano (Ussana – Donori, 2002), realizzata con oltre 5 milioni di piante di erba medica, tracciata col GPS su un campo di 13 ettari ingialliti dalla siccità.
Antonino Soddu Pirellas nel 2021 ha realizzato al Miramare la propria opera intitolata "la morte di Giulio" si ispira alla morte imposta dal lockdown del 2021 senza lavoro e senza libertà.
L' osservatore che guarda dalla fossa verso l'alto è lui stesso morto.
Il dipinto di Pirellas si ispira ad una frase di Salvatore Satta nel romanzo “Il giorno del giudizio”
< ricco non sono io, ricco è il cimitero >
Si laurea in Agraria a Sassari e in Biotecnologie Vegetali a Pisa. Studia illustrazione all'Istituto Europeo di Design di Cagliari e graffitismo a New York.
Dalla pittura di paesaggio e incisione xilografica della sua formazione iniziale (1982-1987), è passato a esplorare in modo analitico il disegno espressionistico, ponendo al centro dell'attenzione l'uomo contemporaneo con ironia a tratti graffiante, più spesso giocosa, per un'arte di impegno ambientale e di temi ispirati alle culture locali compresse da una globalizzazione consumistica. Dal 2002 alterna l'impegno in difesa dell'ambiente con la ricerca nei campi della Land Art. Sua, e con collaborazioni multidisciplinari, la realizzazione di una Pavoncella di Sardegna, intervento di Land Art nella piana del Campidano (Ussana – Donori, 2002), realizzata con oltre 5 milioni di piante di erba medica, tracciata col GPS su un campo di 13 ettari ingialliti dalla siccità.
Antonino Soddu Pirellas nel 2021 ha realizzato al Miramare la propria opera intitolata "la morte di Giulio" si ispira alla morte imposta dal lockdown del 2021 senza lavoro e senza libertà.
L' osservatore che guarda dalla fossa verso l'alto è lui stesso morto.
Il dipinto di Pirellas si ispira ad una frase di Salvatore Satta nel romanzo “Il giorno del giudizio”
< ricco non sono io, ricco è il cimitero >

GASTON TOMASETIG

STEFANO ORRU'
Stefano Orrù, nato ad Oristano nel 1969. Fotografo professionista.
Ha collaborato e collabora con alcune testate giornalistiche regionali e nazionali. Predisposto per il reportage, ha visto modificare negli anni il suo stile fotografico, Ora si occupa principalmente di ritratti, di stilllife aziendale. Responsabile fotografico per un avviata azienda di grafica e design specializzata nel food & beverage.
Nel 2011 realizza la mostra "MOMENTOS" un reportage di viaggio realizzato in Colombia. Nel 2019, al compimento dei suoi 50 anni, realizza 50 ritratti in bianco e nero, di 50 Oristanesi suoi coetanei, allestendo la mostra "KIMBANTA".
Nel 2020 in pieno lockdown realizza un reportage su Oristano e fotografa, oltre alle vie e piazze desolatamente vuote, 57 ritratti delle persone che incontrava per strada, un ritratto per ogni giorno di chiusura totale.
2021 viene chiamato dalla Fondazione Oristano pe realizzare gli scatti fotografici delle opere del famoso pittore Oristanese Carlo Contini che verranno inserite nel catalogo ufficiale curato da G. Serafini.
Realizza per progetto d'Arte Contemporanea " TRANSIT PORTRAIT" sostenuto dalla Fondazione Sardegna Film Commission, una serie di ritratti di viaggio presso il MiraMare Hotel Museo di Cagliari.
Contemporaneamente realizza una serie di scatti per il 140° anniversario della posa della statua di Eleonora d'Arborea di cui una foto viene usata dalle Poste Italiane come cartolina per la commemorazione dell'evento le altre usate come cartellonistica, pubblicazioni e promozione istituzionale.
Scelto da Carlo Delfino Editore per raccontare la Sartiglia, per un libro di imminente uscita sulle manifestazioni folcloristiche della Sardegna.
Ha collaborato e collabora con alcune testate giornalistiche regionali e nazionali. Predisposto per il reportage, ha visto modificare negli anni il suo stile fotografico, Ora si occupa principalmente di ritratti, di stilllife aziendale. Responsabile fotografico per un avviata azienda di grafica e design specializzata nel food & beverage.
Nel 2011 realizza la mostra "MOMENTOS" un reportage di viaggio realizzato in Colombia. Nel 2019, al compimento dei suoi 50 anni, realizza 50 ritratti in bianco e nero, di 50 Oristanesi suoi coetanei, allestendo la mostra "KIMBANTA".
Nel 2020 in pieno lockdown realizza un reportage su Oristano e fotografa, oltre alle vie e piazze desolatamente vuote, 57 ritratti delle persone che incontrava per strada, un ritratto per ogni giorno di chiusura totale.
2021 viene chiamato dalla Fondazione Oristano pe realizzare gli scatti fotografici delle opere del famoso pittore Oristanese Carlo Contini che verranno inserite nel catalogo ufficiale curato da G. Serafini.
Realizza per progetto d'Arte Contemporanea " TRANSIT PORTRAIT" sostenuto dalla Fondazione Sardegna Film Commission, una serie di ritratti di viaggio presso il MiraMare Hotel Museo di Cagliari.
Contemporaneamente realizza una serie di scatti per il 140° anniversario della posa della statua di Eleonora d'Arborea di cui una foto viene usata dalle Poste Italiane come cartolina per la commemorazione dell'evento le altre usate come cartellonistica, pubblicazioni e promozione istituzionale.
Scelto da Carlo Delfino Editore per raccontare la Sartiglia, per un libro di imminente uscita sulle manifestazioni folcloristiche della Sardegna.

BOB MARONGIU
Bob è Roberto Marongiu, nato in Svizzera il 13 novembre 1966 da genitori sardi.
Approda alla pittura quasi per caso dopo essersi diplomato in lingue, aver studiato recitazione, scritto poesie e cantato canzoni. La pittura diventa un mezzo per manifestare principalmente le sue sensazioni positive.
La sua arte è influenzata da Picasso, Matisse, Miró, dall’espressionismo, dai Fauves, dalla Pop Art, dall’astrattismo di Mondrian, dall’eleganza di Modigliani e Renoir, ma anche da Haring, Mordillo, Jacovitti, Cavandoli.
Influenze meno recenti, ma non meno importanti, sono alcuni cartoni animati della sua infanzia.
In particolar modo i Barbapapa, Viky il Vikingo e le splendide serie di Hanna-Barbera e Looney Tunes, per i paesaggi colorati, per l’ottimismo di alcuni e per la giocosità e l’ironia di altri.
Ama Pollock e, tra i contemporanei, guarda Koons, Murakami, Rizzi, Veneziano.
Dopo aver vissuto ed esposto i suoi quadri in tante parti d’Italia e del mondo, vive e lavora a Cagliari in Sardegna.
Definisce il suo genere Neo Happy Pop, i suoi quadri rappresentano istanti di sana e folle allegria.
Bob nel 2011 ha realizzato la propria opera d'arte al Miramare intitolandola "Acqua Room"
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Bob is Roberto Marongiu, born in Switzerland on November 13, 1966 of Sardinian parents.
He comes to painting almost by chance after graduating in languages, studying acting, writing poetry and singing songs. Painting becomes a means of mainly expressing his positive feelings.
His art is influenced by Picasso, Matisse, Miró, by expressionism, by the Fauves, by Pop Art, by Mondrian's abstraction, by the elegance of Modigliani and Renoir, but also by Haring, Mordillo, Jacovitti, Cavandoli.
Older but no less important influences are some cartoons from his childhood.
In particular, the Barbapapas, Viky the Viking and the splendid series by Hanna-Barbera and Looney Tunes, for the colorful landscapes, for the optimism of some and for the playfulness and irony of others.
He loves Pollock and, among his contemporaries, he looks at Koons, Murakami, Rizzi, Veneziano.
After having lived and exhibited his paintings in many parts of Italy and the world, he lives and works in Cagliari in Sardinia.
He defines his genre Neo Happy Pop, his paintings represent moments of healthy and crazy joy.
Bob in 2011 created his own work of art at the Miramare entitled "Acqua Room"
Approda alla pittura quasi per caso dopo essersi diplomato in lingue, aver studiato recitazione, scritto poesie e cantato canzoni. La pittura diventa un mezzo per manifestare principalmente le sue sensazioni positive.
La sua arte è influenzata da Picasso, Matisse, Miró, dall’espressionismo, dai Fauves, dalla Pop Art, dall’astrattismo di Mondrian, dall’eleganza di Modigliani e Renoir, ma anche da Haring, Mordillo, Jacovitti, Cavandoli.
Influenze meno recenti, ma non meno importanti, sono alcuni cartoni animati della sua infanzia.
In particolar modo i Barbapapa, Viky il Vikingo e le splendide serie di Hanna-Barbera e Looney Tunes, per i paesaggi colorati, per l’ottimismo di alcuni e per la giocosità e l’ironia di altri.
Ama Pollock e, tra i contemporanei, guarda Koons, Murakami, Rizzi, Veneziano.
Dopo aver vissuto ed esposto i suoi quadri in tante parti d’Italia e del mondo, vive e lavora a Cagliari in Sardegna.
Definisce il suo genere Neo Happy Pop, i suoi quadri rappresentano istanti di sana e folle allegria.
Bob nel 2011 ha realizzato la propria opera d'arte al Miramare intitolandola "Acqua Room"
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Bob is Roberto Marongiu, born in Switzerland on November 13, 1966 of Sardinian parents.
He comes to painting almost by chance after graduating in languages, studying acting, writing poetry and singing songs. Painting becomes a means of mainly expressing his positive feelings.
His art is influenced by Picasso, Matisse, Miró, by expressionism, by the Fauves, by Pop Art, by Mondrian's abstraction, by the elegance of Modigliani and Renoir, but also by Haring, Mordillo, Jacovitti, Cavandoli.
Older but no less important influences are some cartoons from his childhood.
In particular, the Barbapapas, Viky the Viking and the splendid series by Hanna-Barbera and Looney Tunes, for the colorful landscapes, for the optimism of some and for the playfulness and irony of others.
He loves Pollock and, among his contemporaries, he looks at Koons, Murakami, Rizzi, Veneziano.
After having lived and exhibited his paintings in many parts of Italy and the world, he lives and works in Cagliari in Sardinia.
He defines his genre Neo Happy Pop, his paintings represent moments of healthy and crazy joy.
Bob in 2011 created his own work of art at the Miramare entitled "Acqua Room"
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